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La Decisione della Corte Costituzionale sull’Articolo 73 del DPR 309/90

La Corte d’Appello di Trieste ha recentemente sollevato questioni di legittimità costituzionale riguardo all’art. 73 co. 1 del DPR 309/90, che stabilisce le pene per reati legati alla droga. Questa decisione è basata su presunti contrasti con la Costituzione italiana (artt. 3, 25 e 27) a causa della pena minima edittale di otto anni prevista da questa disposizione. Questa pena sostituì una precedente condanna di sei anni, che era stata dichiarata incostituzionale nel 2014.

Le Questioni Sollevate

Inizialmente, la Corte d’Appello ha sollevato il problema della violazione del principio della riserva di legge in materia penale, affermando che gli interventi per aumentare le sanzioni dovrebbero essere prerogativa esclusiva del legislatore. La Corte ha sostenuto che la modifica delle pene dalla sentenza costituzionale del 2014 è incostituzionale, poiché è stata imposta dalla Corte stessa.

Inoltre, la Corte ha sottolineato l’irragionevole differenza nelle pene tra reati di droga “pesante” e “leggera” e ha evidenziato come questa disparità sia in contrasto con il principio di uguaglianza (art. 3 Cost.). Tale differenza di trattamento sanzionatorio è stata considerata non proporzionata e incoerente con il principio di rieducazione della pena (art. 27 Cost.).

La Decisione della Corte Costituzionale

La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile la questione sollevata inizialmente, affermando che le decisioni della Corte costituzionale non sono soggette a impugnazione. Tuttavia, ha ritenuto ammissibili e fondate le questioni relative all’irragionevolezza e alla sproporzione delle pene.

La Corte Costituzionale ha concluso che la pena minima di otto anni per i reati legati alla droga è incostituzionale, stabilendo che la pena adeguata deve essere di sei anni di reclusione. Ha sostenuto che questa pena di sei anni era stata indicata più volte dal legislatore come misura adeguata per i reati “di confine” nella cosiddetta “zona grigia” tra reati gravi e leggeri legati alla droga.

Questa decisione della Corte Costituzionale ha importanti implicazioni per il sistema giudiziario italiano e le sanzioni relative ai reati di droga. La modifica delle pene mira a garantire maggiore equità e proporzionalità nei confronti di coloro che commettono tali reati.